Fieno silo, cos’è e perché è da preferire al fieno tradizionale

  • By
  • 02

    June

    Non è un segreto, per dirla con un detto fin troppo inflazionato, che “non ci sono più le mezze stagioni“. Effettivamente, negli ultimi anni, le condizioni climatiche sono parecchio cambiate, a livello generale, nel nostro Paese, e lo si vede ogni anno di più con le temperature raggiunte d’estate e d’inverno, in tempi brevissimi. Persino le piogge, soprattutto al Sud, hanno un carattere quasi torrenziale e sono in tanti a pensare che il nostro clima stian pian piano “tropicalizzandosi“. Naturalmente, questo ha innumerevoli incidenze, soprattutto sulle coltivazioni e sugli allevamenti. In particolare, oggi, ci soffermeremo sul fieno, che di solito è l’alimento più scelto per il nutrimento dei cavalli.

    Qualità del fieno

    Oggi, trovare un fieno di alta qualità sta diventando una vera e propria impresa. Questo accade proprio a causa dei cambiamenti climatici, poichè, durante la raccolta, non sempre il meteo è favorevole, con assenza di sole, che, invece, è fondamentale per cominciare l’essiccazione, o addirittura pioggia incessante che mal si concilia con il suddetto processo, ovviamente. Tra l’altro, è noto come fieni polverosi possano dare problemi respiratori, per cui si è cercato un appoggio in un prodotto alternativo, che potesse essere utilizzato anche durante le trasferte e le competizioni. È con questo scopo che è nato il fieno silo, sempre più utilizzato, soprattutto in Nord Europa, come alimento alternativo per i cavalli.

    Cos’è il fieno silo?

    Per ottenere il fieno silo si possono utilizzare sia prati monofiti, seminati, quindi, con un’unica specie vegetale, che prati polifiti. L’erba viene falciata e poi pre-appassita al sole, ma poi qui il processo si differenzia rispetto a quello per la raccolta del fieno ordinario. Dopo questo breve periodo al sole, infatti, il prodotto viene raccolto in balle che, a loro volta, vengono ricoperte da un film plastico. Questo tipo di conservazione, che alla lunga priva l’interno di queste balle dell’ossigeno, aiuta il proliferare di batteri anaerobi e microorganismi che favoriscono la fermentazione, che a sua volta garantisce la stessa conservazione. Il fieno silo, per cui, risulta più nutriente, più umido e più ricco di sostanze, rispetto al secco: proteine, vitamine ma soprattutto zuccheri (quelli solubili, ad esempio, con il normale processo di essiccazione vengono “asciugati”), fanno in modo che il cavallo venga nutrito, anche “fuori casa”, con un alimento più simile all’erba che, in natura, mangia quando è libero. Insomma, se non si ha a disposizione un fieno di qualità e si deve alimentare un cavallo che, frequentemente, va in trasferta o partecipa a competizioni, l’ideale è proprio ricorrere al fieno silo, che può rivelarsi un grande alleato della sua salute dell’animale e… anche del portafoglio!

    Leave A Comment

    Top